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ipertensione

Cos’ è l’ ipertensione

L’ ipertensione, denominata anche ipertensione arteriosa, è una malattia cronica molto diffusa.
Le stime più recenti affermano che ne soffre il 25-30% della popolazione. Le persone più colpite sono gli anziani ma vi è un 5% di malati anche sotto i 25 anni.
In verità questi numeri non rispecchiano fedelmente la realtà poiché gran parte delle persone colpite da ipertensione, non sa di esserne affetta, dal momento che non vi sono sintomi specifici ad esso legati.

Ad ogni modo, è ormai certo che uno stile di vita sano e regolare, che comprenda una corretta alimentazione e una costante attività fisica, possa migliorare o addirittura prevenire la malattia.

Il sale, si sa, è l’ alimento tabù per chi soffre di alta pressione. Un ottima soluzione sarebbe quella di eliminarlo totalmente dalla tavola.

Ma è possibile fare a meno di questo condimento particolarmente prezioso?

La nostra risposta è si! Carne e pesce contengono già un discreto quantitativo di sodio, per cui non hanno necessità di alcuna aggiunta; per il resto è questione di abitudine. Per quanto riguarda il sapore del sale può essere rimpiazzato da quello delle spezie, limone e aceto. Ciò non toglie che spesso è necessario un trattamento farmacologico ed il nostro consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un medico competente.

 

I danni dell’ ipertensione

I danni provocati dall’ ipertensione , possono essere di tipo :

  • cardiaco (ipertrofia ventricolare, insufficienza cardiaca, infarto)
  • cerebro-vascolare (emorragie, paralisi di origine vascolare, ischemie)
  • oculare (emorragie retiniche, alterazioni papillari)
  • renale-vascolare (arteriosclerosi, aneurisma dell’ aorta)

Queste patologie possono manifestarsi in modo più o meno significativo e nell’ arco di un tempo piuttosto lungo, ma quasi sempre i pazienti tendono a sottovalutare il problema, soprattutto perché l’ ipertensione decorre spesso a lungo senza alcun sintomo, quindi non si hanno campanelli d’ allarme.

Le cause dell’ ipertensione

Nella maggior parte dei casi non è possibile stabilire con certezza le cause all’ origine dell’ ipertensione. Si può attestare il fatto che quasi sempre si parla di ipertensione essenziale (o primaria) cioè dovuta a un insieme di fattori che, sommati, creano la patologia.

Esaminiamo questi fattori uno per uno:


La genetica. Circa un terzo delle persone che patiscono di ipertensione ha dei precedenti in famiglia. Questa patologia, infatti, è altamente condizionata da fattori di ereditarietà.

 

L’ età. Il 70% della popolazione sopra i 70 anni soffre di ipertensione. Generalmente negli anziani il problema riguarda soprattutto la pressione massima, mentre nella fascia di età compresa tra i 20 e i 55 anni si registra solitamente un aumento sia della massima sia della minima.

 

Il sesso. Negli uomini il rischio elevato di sviluppare l’ ipertensione va dai 30 ai 45 anni. Nelle donne, invece , le probabilità aumentano in concomitanza con la menopausa.

 

L’ alimentazione scorretta. Nello stadio iniziale della malattia, detto anche pre-ipertensione, di solito la semplice correzione delle abitudini alimentari basta a diminuire i valori pressori.

 

La sedentarietà. E’ ormai assodato che praticare attività fisica diminuisca di circa il 50% il rischio di danni cardiovascolari e cerebrali da pressione eccessiva.

 

Il fumo e l’ abuso di alcol. Il fumo è un potente vasocostrittore, riduce l’ ossigenazione dei tessuti e facilita la formazione di placche arterosclerotiche. L’ assenza di alcol e superalcolici nella dieta porta a una diminuzione dei valori pressori sia sistolici che diastolici.

 

Lo stress. Collera, intense emozioni, responsabilità eccessive in molti casi provocano un innalzamento patologico della pressione.

Comunque, quando si tratta di ipertensione essenziale non è necessario stabilire quale sia la causa determinante, poiché la terapia rimane sempre la stessa. E’ molto più importante distinguere tra forma essenziale e forma secondaria, ossia quella che si innesca conseguentemente ad altre patologie e che ha, quindi, cause ben definite sulle quali è possibile “lavorare”. In genere i disturbi che portano a un innalzamento patologico della pressione arteriosa sono quelli renali, renovascolari, endocrini (sindrome di Cushing, l’ ipertiroidismo, il feocromocitoma) surrenali e la coartazione istimica dell’ aorta. Anche alcuni farmaci come il cortisone, la ciclosporina e infiammatori non steroidei possono scatenare l’ ipertensione.

 

I sintomi dell’ ipertensione

Come detto precedentemente accade sovente che l’ ipertensione, in fase iniziale non dia alcun tipo di avvisaglia, tuttavia in alcuni casi possono presentarsi sintomi tipo:

  • fastidioso ronzio alle orecchie
  • intenso male alla testa
  • sudorazione frequente
  • vertigini
  • emorragie nasali

Sottovalutando questi “fastidi” possono manifestarsi danni permanenti ad alcuni organi come il cuore e il cervello.

La diagnosi dell’ ipertensione

La procedura diagnostica comprende i seguenti passaggi:

La misurazione della pressione arteriosa. Perché la diagnosi sia esatta occorre basarsi su misurazioni ripetute eseguite dal medico con uno sfigmomanometro in occasioni diverse. I valori normali di pressione dovrebbero essere inferiori a 80-90 mmHg per la pressione minima e 120-140 mmHg per la massima. Qualora i valori risultassero leggermente in aumento è necessario effettuare una serie di misurazioni continue per alcuni mesi, poiché di solito si ha una regressione verso valori standard di normalità. Al contrario, se i valori dovessero aumentare in modo significativo, è bene sottoporsi a controlli più ravvicinati, concentrati in 10-15 giorni.

 

La valutazione della storia familiare e clinica. E’ opportuno prestare la massima attenzione in caso di precedenti di ipertensione, diabete, dislipidemie, ictus e insufficienza renale. Questi fattori, insieme con quelli personali e quelli ambientali, potrebbero influenzare i valori della pressione.

 

L’ esame fisico. Risulta molto importante ricercare la presenza di fattori di rischio (come l’ obesità) nel fisico del paziente e assicurarsi che nessun organo sia danneggiato.

 

La valutazione di laboratorio. Gli esami di routine  includono un prelievo del sangue per determinare la glicemia, il colesterolo, i trigliceridi, l’ uricemia, la creatininemia, la potassiemia, l’ emoglobina e l’ emocrito, l’ analisi delle urine e un elettrocardiogramma. Quanto più il paziente è giovane , la sua pressione elevata e il procedere della malattia rapido, tanto più approfondita deve essere la valutazione diagnostica.

 

Le cure dell’ ipertensione

Per il trattamento dell’ ipertensione è opportuno stabilire il tipo della malattia stessa. L’ ipertensione secondaria, essendo per sua stessa definizione causata da una patologia, ha come unico rimedio quello di eliminare la causa che la origina, se possibile. In alternativa, esistono farmaci prescritti ad hoc per tenerla sotto controllo. Per quanto riguarda l’ ipertensione essenziale, invece, viene combattuta seguendo uno stile di vita sano e una cura farmacologica.

 

 

Modificare lo stile di vita
Per mantenere la pressione arteriosa entro valori corretti e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, è necessario modificare lo stile di vita, in modo da ridurre al minimo i fattori di rischio. I cambiamenti che dovrebbero essere presi in considerazione sono i seguenti:

Eliminare il fumo. E’ in assoluto il provvedimento singolo più efficace per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e non. Per di più, alcuni studi dimostrano che il fumo può interferire negativamente con gli effetti dei farmaci antipertensivi, come i betabloccanti.

Controllare il peso e svolgere attività fisica. L’ eccesso di grasso corporeo predispone all’ ipertensione. Perdere peso non solo consente di ottenere un abbassamento della pressione, ma anche un effetto favorevole sui fattori di rischio associati tipo diabete o iperlipemia.
La diminuzione dei valori pressori può essere incrementata svolgendo contemporaneamente attività fisica. E’ sufficiente praticare regolarmente attività aerobica (camminata, corsa, nuoto) per 30-40 minuti circa, 3-4 volte alla settimana in modo da mantenere allenato il cuore.

Seguire una dieta corretta. Limitare il consumo di sale, alcol e grassi e aumentare quello di frutta e verdura sono la base dalla quale partire. E’ consigliabile, inoltre, adottare l’abitudine a utilizzare aglio, cipolla e spezie per insaporire le pietanze.
ipertensione

Il trattamento farmacologico

Uno stile di vita corretto e costante è sempre consigliabile, tuttavia di per sé non può prevenire le complicanze cardiovascolari nelle persone ipertese. Ecco perché questo deve andare di pari passo con il trattamento farmacologico. I farmaci usati nella terapia antipertensiva sono diversi. I più utilizzati sono i diuretici, i betabloccanti, gli alfabloccanti, gli Ace inibitori, i calcio antagonisti e i bloccanti recettoriali dell’ At ll.

Non ci addentriamo nel dettaglio della cura farmacologica, che compete solo al medico, ma è bene ricordare che dura tutta la vita, poiché l’ ipertensione è una patologia dalla quale non si guarisce.

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